ROSSELLA PARCO

Rossella Parco intervistata per Influencers Kings

Ciao Rossella, raccontaci chi sei e dei tuoi primi passi nel web

Sono ariete e mancina, appassionata delle cose belle e persone di valore. Mi ritengo una persona creativa e molto molto curiosa. Sono un’attrice professionista con la passione della musica e prendo lezioni di canto da 5 anni. Da sempre mi sono interessata di moda, fin da piccola poiché mia mamma ha studiato sartoria ed il mondo del digital mi ha permesso di esprimere questa mia passione concretamente. I miei primi passi nel web li ho mossi durante un periodo di lavoro intenso: scrivevo per Playboy e nel frattempo ero una Iena test per lo show di Italia 1. Raccontavo la mia vita professionale. Pian piano e in maniera molto naturale i contenuti si sono diretti verso la moda e il mondo del fashion.

Da quanto tempo usi Instagram e con quanto calcolo?

Uso Instagram dal 2013, mi ricordo che era una app inizialmente molto amata dai fotografi e forse un po’ di nicchia. Pubblicavo non più di 2 volte a settimana. Oggi, invece, pubblico almeno una volta al giorno e mi diverto un sacco con le stories!

Se si fa un uso corretto dei social sono una grande opportunità di lavoro, di entrare a contatto col mondo intero instantly, e di creare e migliorare la socialità ai nostri giorni.
Molte persone disprezzano chi lavora oggi con la propria immagine sui social, ma spesso non si rendono conto che si tratta di un lavoro vero e proprio e non del dolce far niente. Che ne pensi?
Penso che le persone “che puntano il dito contro i social” forse sfuggono il potere e il ricambio generazionale che la tecnologia ha creato. Conosco quotidianamente molte persone interessanti e mi piace parlare con il mio pubblico. Avere cura del proprio profilo in modo efficace  comporta almeno mezza giornata di lavoro, tutti i giorni, oltre che degli investimenti, quindi lo ritengo un lavoro a tutti gli effetti nel genere del nomadismo digitale.
Ho visto in un tuo post di ottobre che ti apprestavi ad iniziare un master in fashion buyer. Dicci di più!
Sii! Dopo la laurea  mi sono data parecchio al teatro, avevo in mente di fare un master ma ho lasciato perdere in quel momento. Ora il digital mi ha dato tanto in termini di conoscenza del mondo della moda e dei brand a livello internazionale. Entro ogni giorno in contatto con trend e novità da tutto il mondo. Fare la buyer significa anche riconoscere e creare tendenze. Quindi mi piacerebbe fare la import/export manager di brand a livello internazionale. Sarà sicuramente una bella sfida ma da amante di cose belle e di stile. Oramai sono abituata ad andare a caccia del pezzo del momento!

Quali sono le tre cose fondamentali che un negozio come si deve non può non avere secondo te? 

Un negozio deve avere un personale istruito allo stile, alla storia della moda e alle tendenze (personal shopper skill), un ricambio dei capi settimanale e deve offrire una esperienza emozionale che va molto oltre l’acquisto di un capo.

Ad una proposta lavorativa su uno stile che proprio non ti piace, diresti di no? 

Anche come attrice ho accettato ruoli molto lontani da me, mi piacciono le sfide. Che però non portano spesso ad un grande risultato: nella vita è importante imparare a dire NO.

“Non siamo quello che ci accade”, è una frase che hai utilizzato come didascalia di un tuo post su Instagram. Quello che ci accade comunque ci caratterizza e segna anche il nostro modo di vedere e di stare al mondo. O no?

Certo, la nostra visione del mondo si basa sulle nostre esperienze. Tuttavia noi non siamo quello che facciamo e che ci accade: molta filosofia ha trattato il tema della differenza tra l’essere e il fare. Siamo quello che siamo: gente che prova a fare cose e a vivere la vita. L’errore spirituale sta nel non identificarsi col fallimento o col disastro quando una cosa va male e neanche quando va particolarmente bene. Il nostro valore non va confuso con quello che ci accade e che facciamo. La vita è fatta per lo più di tentativi ed eventi che non sono quasi mai sotto il nostro pieno controllo.

Come interagisci con i tuoi followers?

In maniera semplice e diretta. Cerco di rispondere anche in direct e mantenere un rapporto leale e senza fronzoli di “divismo”.

Quante app hai nel tuo smartphone? Le tue preferite?

Tantissime. Ho dovuto prendere un telefono da 250GB! Mi piace moltissimo TikTok, 21buttons, Depop e altre che si occupano di postproduzione tipo Canva ed InShot.

Progetti e speranze per il futuro?

Fare quello che mi piace possibilmente con molta meno precarietà: influencer a tempo pieno!

Qual è il tuo social preferito e perché?

Il mio social preferito è sicuramente Instagram perché essendo appassionato di fotografia, questo social mi permette di esprimermi meglio. Non solo, mi ha anche fatto scoprire personaggi e luoghi dai quali io ho imparato molto, sia per quanto riguarda l’attività che sto svolgendo ora, sia per quanto riguarda l’approccio pubblico.

Ti piacerebbe posare per un brand che produce abiti e scarpe?

Sicuramente si, questa è una delle mie priorità. E ho iniziato questo percorso con l’obiettivo di ampliare le mie collaborazioni e le mie conoscenze con i brand che mi consentiranno di crescere in questo campo.

I tuoi marchi preferiti?

Essendo un estimatore del vintage mi piace molto Alessandro Squarzi. Per quanto riguarda l’estrosità e l’innovazione Balenciaga e per motivi simili Mason Margiela. Un marchio per comuni mortali che mi piace molto è COS perché riesce ad abbinare uno stile classico con una grande innovazione, è sempre al passo con le nuove tendenze.

Quanto tempo passi al telefono durante il giorno? Usi filtri o app particolari per le tue foto?

In media passo dalle 4 alle 5 ore al giorno al telefono. Due ore alla mattina, due al pomeriggio e un’oretta la sera. Per quanto riguarda i filtri non ho delle preferenze particolari, uso molto AfterLight.

Che progetti hai per il prossimo anno?

Bella domanda. Per il prossimo anno vorrei accrescere ancora di più le mie conoscenze e crescere per quanto riguarda le mie competenze legate a questo mondo. Vorrei sperimentare esperienze con brand per entrare maggiormente in questo meccanismo per affermarmi ancora di più come influencer.

Prima di piacere agli altri bisogna piacere a se stessi ma in questo campo però è necessario capire cosa preferisce il tuo pubblico e di conseguenza rimettersi sempre al giudizio altrui, senza mai perdere la propria personalità e seguire sempre le proprie idee senza condizionamenti.
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