GORDON RANZY

Gordon Ranzy intervistato per Influencers Kings

Ho incontrato Gordon al Just Cavalli, sorriso splendido e modi disinvolti. Ha persino fatto una storia su Instagram insieme a me, durante l’intervista. Il suo entusiasmo mi ha veramente coinvolta e parlare con lui, è stato piacevolissimo. 

Gordon, parlaci di te, cosa fai?

Nella vita scrivo canzoni, è questa la mia peculiarità. Recentemente ho lasciato il lavoro di commesso in un negozio per dedicarmi solo alla musica. Ho capito che a 27 anni voglio dedicarmi totalmente a questo, non posso più fare “metà e metà”. Naturalmente non è stata una scelta improvvisata, è importante avere credibilità. Infatti dopo aver preparato una quantità discreta di prodotti tra canzoni e video, mi sono sentito sicuro per fare il grande salto. Il talento ce l’ho, lo sento, per questo è necessario scegliere una volta per tutte. Io poi non scrivo le prime cose che mi passano per la mente. Scrivo di cose che ho vissuto e provato. Pensa che non avrei mai potuto fare un video ad alto budget se non avessi incontrato Brace Beltempo. Lui è un celebre regista che ha voluto investire su di me perchè apprezza i miei contenuti. Ho solo pagato i soldi per il volo aereo per Lanzarote (dove abbiamo girato “Tempesta”).

Non penso di poter vivere solo di questo, non sono chissà chi.

Hai un’etichetta?

Al momento no prima ero con Italian Way Music ma non mi è piaciuto come mi hanno trattato e ho deciso di essere indipendente. A 24 anni loro mi proposero di prendere l’intera esclusiva sui diritti e non è stata una proposta molto allettante.

Come usi le stories? Ne hai fatta una or ora, insieme a me.

Secondo me servono a tante cose diverse, ad esprimere il proprio pensiero o fare semplicemente il figo qua al Just Cavalli, o a taggare i brand. È un modo per fare pubblicità, è un modo per fare sondaggi, è un modo per coinvolgere le persone. Io considero ancora più figo Instagram tv. Per noi artisti è un nuovo e comodo modo per avere visibilità perché è possibile condividere un’ora di contenuti, non 15 secondi come con le stories.

Sei anche un influencer?

Io ho sempre pensato a cantare in giro, a fare freestyle e a vincere le battle. Grazie a questo, sei anni fa ho aperto il concerto a Fabri Fibra, poi a Clementino. Instagram per uno come me è perfetto. Perchè il rapper non può essere anche un influencer? Io sono un bel ragazzo, si può fare. Dieci anni fa sarebbe stato impensabile, ma oggi persone come me grazie ad Instagram possono influenzare i ragazzini. I rapper lanciano le tendenze, sono i nuovi modelli da seguire. Oggi giorno essere rapper vuol dire anche saper curare la propria immagine e io voglio influenzare i giovani con la mia, non c’è niente di male. Ad esempio Waxman Brothers, li stimo perché hanno un pensiero positivo. Adesso indosso, una camicia loro, vestono Ghali e Jovanotti, quelli che fanno musica positiva. Anche io faccio musica positiva e mi piace sapere che quando mi guardi pensi che io sia fresco, che non me ne freghi un cazzo di essere tutto pettinato e si sa, l’abbigliamento suggerisce già qualcosa. Io sono molto aperto, a me piace parlare con i fan, con le persone. A me piace essere positivo. Ad un ragazzino di quindici anni ho dato persino il mio numero perché vuole fare il rapper e mi scriveva cosi tanto spesso che alla fine ho deciso di aiutarlo a crearsi la sua strada dandogli i consigli giusti, quelli che avrei voluto per me. Io ho sbagliato tanto e sono stato costretto a capirlo da solo.

Qual è il tuo piano?

L’anno scorso ho trovato un manager che ha iniziato a portarmi agli eventi giusti con le persone giuste. Adesso ho anche un social media manager e persone che hanno voluto investire su di me. Un anno fa pensavo “chi me lo fa fare”. Ero depresso, mi aveva lasciato la ragazza. Un anno fa volevo smettere. Volevo scappare in Australia a fare il cameriere, ho studiato lingue e stavo qua per 1000 euro al mese. Pensavo che in Australia avrei guadagnato 1000 dollari a settimana e che sarei stato al mare. Poi da cosa nasce cosa. E come dice Coelho: ”Quando tu brami qualcosa, tutto l’universo brama con te, affinchè tu possa raggiungerla”. La tempesta dell’arcobaleno, la serenità torna, non puoi vivere sempre arrabbiato, io preferisco regalare sorrisi.

Qualcosa d’annunciare?

Sta per uscire il mio nuovo singolo trap, per la prima volta mi sono cimentato su un genere diverso per dimostrare ai miei produttori che sono un artista trasversale, per niente coerente. Nella coerenza non c’è niente di artistico, secondo me. Meglio essere incoerenti che ipocriti. Io sono umile ma non sono modesto. Do il giusto peso alle parole, perchè ogni termine ha un significato preciso. Spesso le persone mi giudicano e mi criticano senza sapere. Ogni giorno, quando mi sveglio mi chiedo perchè.. In Italia, invece, sono tutti indifferenti, si fanno andar bene tutto, anche quello che non piace. Tanto è così e non facciamo niente per cambiare. Io non ci sto.

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